Lungo i passi di una vita

13 - Scopre il Terzo suono

Ancona era la città più vicina ad Assisi con un teatro d'opera dove Tartini poteva talvolta recarsi per guadagnare qualcosa suonando il violino. La necessità di ottenere piccoli guadagni era forse sorta dopo la morte di Padre Giovanni Torre da Pirano che in vita gli aveva assicurato la sua protezione all'interno del Convento di Assisi. Fu in questo periodo che Tartini scoprì l'esistenza dei Suoni differenziali  (o "Terzo suono" secondo Tartini), una vibrazione nel registro grave o basso che si avverte quando si esegue un bicordo ben intonato.


Lettere e documenti

"L'anno quattordicesimo (se non fallo) del secolo presente nel dramma che si recitava in Ancona, v'era sul principio dell'atto terzo una riga di recitativo non accompagnato da altri strumenti, che da Basso, per cui tanto in noi professori, quanto negli ascoltanti si destava una tal, e tanta commozione di animo, che tutti si guardavano in faccia l'un l'altro per la evidente mutazione di colore, che si faceva in ciascheduno di noi. L'effetto non era di pianto (mi ricordo benissimo, che le parole erano di sdegno) ma di un certo rigore, e freddo nel sangue, che di fatto turbava l'animo. Tredeci volte si recitò il dramma, e sempre seguì l'effetto stesso universalmente; di che era segno palpabile il sommo previo silenzio, con cui l'uditorio tutto si apparecchiava a goderne l'effetto. Ero troppo giovane per aver avvertenza di conservare l'esempio, ed ora me ne duole. Che il compositore (benché uomo eccellente di quel tempo) sapesse per scienza, che ne doveva seguire quel tale effetto, io no'l credo; ma credo bensì che come uomo di ottimo gusto, e di sommo giudicio ch'egli era, sia stato condotto dal buon senso e dalle parole, ed abbia in quel punto incontrato accidentalmente la verità di natura." Dal Trattato di musica secondo la vera scienza dell'armonia  1754, p. 135.