Giuseppe Tartini - Lettere e documenti / Pisma in dokumenti / Letters and Documents - Volume / Knjiga / Volume I

293 LETTERE e assicuro che in breve avr costì provisione di quel tabacco che v ostra r iverenza gradi- sce, e la prego di farmi avere un altro libro più presto che può con l’assegnazione del prezzo. Muoro d’impazienza di leggerlo, e v ostra r iverenza che sa qual stima io abbia della sua degn issi ma persona, se lo può immaginare. Letto che io l’abbia più volte (la prima sar un divorarlo) la suplico adesso per allora di permettermi che se mi resta qualche cosa o dubia, o difficile per me da intendersi, glielo scriva con la nostra solita confidenza, acciò secondo il mio talento possa anch’io intender il libro da capo a fon- do, e abbia la consolazione innanzi morte di saper meglio cosa sia l’arte che professo. Iddio la benedica, la conservi, e le dia forza al proseguimento, mentre umiliandole i miei cordial issi mi rispetti, come la prego di umiliarli per me all’ill ustrissi mo sig no r d otto r Balbi, mi rassegno di vero cuore di v ostra p aternità m o lto rev eren da um ilissi mo devot issi mo obl igatissi mo servitore Giuseppe Tartini Padova li 9 Gennaro 1761 145. Tartini a G.B. Martini [fuori:] Al M o lto Rev eren do P ad re P ad rone Col endissi mo Il P ad re Gio vanni Batt ist a Martini M aest ro di Capella in S an Franc esc o di Bologna franca per Venezia [dentro:] M o lto rev eren do p ad re p ad rone col endissi mo, s ua e ccellenza il sig no r proc ura tor Girolamo Venier non è il Caval ie r ecc ellentissi mo Francesco Venier, che sta qui in Padova, e però nello stesso tempo che v ostra r iverenza ha fatto un atto grazios issi mo, ha sbagliato nella persona. Devo dunque pregarla di nuovo di un altro libro, che si vuole da s ua e ccellenza col suo denaro, e non in altro qualunque modo. Di ciò v ostra r iverenza se ne assicuri, perché se si arrischiasse a mandarlo con altro titolo, si accerti che le sar mandato indietro. Dunque o lo mandi a dirittura con l’avviso del costo, o mi sia lume se in Venezia vi sia venduta la di lei degn issi ma opera da qualche li- braio, perché ivi in tal caso s ua e ccellenza se ne proveder facilmente. Intanto fin qui io son a digiuno, e deliro per impazienza di leggerlo. Adagio poi con la di lei um ilissi ma dichiara- zione di attender il mio sentimento come oracolo. No, mio car issi mo p ad rone, intendo di leggerlo, e studiarlo per imparare altro; e che la mia testa non arrivi forse a ben compren- dere tutto; ma in tal caso ricorrerò a v ostra r iverenza per aiuto, e questo è stato, ed è il mio

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