Giuseppe Tartini - Lettere e documenti / Pisma in dokumenti / Letters and Documents - Volume / Knjiga / Volume I

291 LETTERE len za v ost ra da un tal debitore qual son io non quello si dovrebbe, ma quello si può, ed io nella mia um ilissi ma, e costant issi ma servitù fin alla morte le do tutto me stesso. Quanto poi appartiene al sig no r Westrom, e a me rispetto alle nostre fatiche, egli, ed io abbiamo fatto il nostro dovere, e questa, ch’è nostra consolazione, sar ancora della ecc ellen za v ost ra, che toccar con mano di aver impiegato le sue beneficenze per chi non se n’è abu- sato, ed anzi ha avuto risoluta volont di ottimam en te impegnarle a norma del proprio dovere, e a costo d’improba fatica. Di una cosa devo anticipatam en te, e necessariam en te avvertire la v ost ra ecc ellen za, ed è, che il sig no r Westrom patisce altam en te la soggezione del pubblico, sicché è quasi impossibile, che le prime volte, che costì sar esposto a farsi sentire, si conosca qual è, e quanto sa, e solam en te sar conosciuto superati i primi urti della natural soggezzione. Questo è male di natura, a cui né io, né lui può rimediare, ma unicam en te l’uso, e la frequenza di esporsi al pubblico. Così succeder costì, dove essendo costituito il di lui stato, dovr frequentem en te trovarsi esposto, e però in pochi giorni sar franco abbastanza per prodursi qual è, e per conseguenza si conosca fino a qual segno egli sia arrivato con la sua assiduit , e fatica. Inoltre il sig no r Westrom si professa molto obbligato all’ill ustrissi mo sig no r segretario della corte Carlo Federico Palmrot per la sua attenzione e cordial premura verso di lui. Io non ho l’onore di conoscer cotesto signore, ma me gli professo obbligato ancor io che son troppo a parte del bene, che n’è venuto, e però ardisco di suplicar umil issimamen te la ecc ellen za v ost ra di fargli sapere i miei particolari sentimenti di grazie, quale in sommo genere rinuovo di tutto cuore alla ecc ellen za v ost ra, e umiliandole con tutto me stesso i miei profond issi mi rispetti, con tutto l’ossequio mi rassegno, di vostra eccellenza um ilissi mo devot issi mo obbl igatissi mo servitore Giuseppe Tartini Padova li 8 maggio 1760 143. Tartini a Jean-Pierre Pagin 88 Padova li 14 decembre 1760 Signor Pietro mio sig no re amat issi mo e stimat issi mo, 88 Pagin fu uno degli allievi prediletti di Tartini. Parigino, studiò a Padova alla scuola tartiniana negli anni ’30 per poi tornare nella citt d’origine non più tardi del 1747, anno in cui P. Laujon da notizia della sua attivit in orchestra al servizio di Louis de Bourbon-Condé, conte di Clermont. Cfr. L. Fay, “Pagin, Jean-Pierre [André-Noël]”, Ng; Wilcox, 2011.

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