Giuseppe Tartini - Lettere e documenti / Pisma in dokumenti / Letters and Documents - Volume / Knjiga / Volume I

289 LETTERE tanto rassegnandole i miei rispetti, come la prego di far per parte mia alla sig no ra priora, alle sig no re Teresa, e Chiara tutte mie padrone, mi confermo sempre più di v ostra s ignoria molt’ill ustr e dev otissi mo affe zionatissi mo servitore Giuseppe Tartini 141. Tartini a Giordano Riccati Nobile sig no re sig no re p ad rone col endissi mo, più di quello ho creduto, e accennato alla n obil t v ost ra, trovo di confuso, e mal inteso nella di lei esposizione, cosicché le confesso sinceram en te di non saper disim- brogliar la materia. Nel numero 1 ella dice, la musica è un misto di armonia e melodia , ma ciò non spiega il fatto qual è. I greci institutori distinguevano ben issi mo melodia, e armonia, intendendo la melodia, ma non l’armonia come noi. Le parti da essi costituite di melodia, e di armonia nel loro senso, sono anche presentem en te quelle in sostanza, ma è forza intenderle nel loro senso preciso, non mai indeterminato, come enunzia la di lei esposizione, la quale confondendo in uno i due sensi diversi di armonia, pecca di er- ror sostanziale. Nel numero 2: le ragioni consonanti non devono contenere numero impari maggiore del cinque . Ella (me ‘l perdoni) accomoda la esposizione alla sua sentenza, ma nulla di ciò nel senso de’ greci istitutori, e de’ musici posteriori. I greci avevano i loro semplici elementi consonanti: tre di numero, 8. a , 5. a , 4. a . A questi i posteriori hanno aggiunto gli altri due semplici elementi delle due terze mag giore , e min ore . Se il risultato è lo stesso, non è gi la stessa la origine del risultato, e questa, che sostanzialm en te è diversa dal di lei sistema, non dev’esser trasportata al di lei senso, ma dev’esporsi qual è, e qual s’intende, anche presentem en te; altrim en ti si dir , ch’ella vuol cambiar le carte in mano. Nel numero 3: la quinta perfettissima tra tutte le consonanze . Ecco s’è vero. I greci, e noi tutti siamo concordi sulla massima perfezione non della quinta, ma della ottava. Le domando mille scuse: con qual autorit ella avanza una tal proposizione? Nello stesso numero 3: e sole consonanze, che possono unirsi con la quinta senza dissonanze, sono le due terze maggiore e minore . Ver issi mo, ma il senso di tal esposizione e di sesquialtera geom e- tri ca discreta divisa dalli due mezzi arm oni co, aritm eti co, e posta per fondamento primo: senso affatto opposto al vero, ch’è delle due sestuple arm oni ca, aritm eti ca, nelle quali le due terze suddette sono parti necessarie di sistema di proporzione affatto diversa. Nel numero 4: i passi più eleganti di melodia sono i salti di quarta, e di quinta . Come vi entra qui la eleganza se non che invertendo affatto il vero senso, e fondamento de’ Greci, e de’ posteriori, i quali intendono ben tutt’altro ch’eleganza, e melodia nella divisione arm o- ni ca, e aritm eti ca della ottava, e nella costituzione delle cadenze? nel numero 5: facendo,

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