Giuseppe Tartini - Lettere e documenti / Pisma in dokumenti / Letters and Documents - Volume / Knjiga / Volume I
288 Rispetto poi alla mano del manico una cosa sola le raccomando di studiare, la qual basta per tutte, ed è questa. Per qualunque parte di violino, o primo, o secondo, sia di concerto, sia di qua- lunque messa, o salmo, ogni cosa serve. Ponga la mano non a suo luogo, ma a mezza smanigatura, suoni tutta quella parte del violino non movendo mai la mano da quel sitto, se non ché o quando dovr toccare Alamire sulla quarta corda, o dovr toccare Delasolre sul cantino, ma poi torni colla mano alla stessa smanigatura di prima, né mai al luogo naturale. Ella faccia questo studio, finché è siccura affatto di suonar qualunque parte di violino (non obbligato a soli) a prima vista; allora tirri innanzi la sua smanica- tura in Alamire col primo ditto sul cantino, e faccia in questa seconda smanicatura lo stesso stessissimo studio, fatto sulla prima. Divenuta siccura anche di questa, passi alla terza smanicatura col primo ditto in Bmi sul cantino, e se ne assicuri nello stesso modo; assicurata passi alla quarta col primo ditto in Csolfaut sul cantino; ed in som m a questa è una scala di smanicatura, di cui quando ella se ne sia fatta padrona, può dir d’esser padrona del manico. Questo studio è necessario, e glielo raccomando. Passo al terzo, che è il trillo. Io da lei lo voglio tardo, mediocre, e presto, cioè bat- tuto adaggio, mediocremente, e prestamente, ed in pratica si ha vero bisogno di questi trilli differenti, non essendo vero, che lo stesso trillo, che serve per un Grave, debba esser lo stesso trillo, che serve per un Allegro. Per far due studi in una volta con una sola faticca, ella incominci sempre sopra una corda vuota, sia la seconda, sia il cantino, che è tutt’uno un’arcata sostenuta, come una messa di voce, ed incominci il trillo adaggio adaggio, ed a pocco alla volta per gradi insensibili lo vada riducendo al presto, come vede qui nell’esempio. & c &c. Ella non istia a rigore in questo esempio in cui dalle semicrome si passa immediata- m en te alle biscrome, e da queste all’altre, che vagliono la mett . No, questo sarebbe salto e non grado; ma ella s’immagini, che tra le semicrome, e le biscrome vi siano altre notte in mezzo, che vagliono meno delle semicrome, e più delle biscrome, ma che partendosi dalle semicrome sijno di valore prossimo alle semicrome, e secondo che vanno innanzi sempre più vadano avvicinandosi al valore delle biscrome, finché arrivino ad esser vere biscrome, e così a proporzione, tra le biscrome, e le successive, che vagliono la mett . Questo studio lo faccia con assiduit , ed attenzione, e assolutamente lo incominci sopra una corda vuota, perché se ella arriver a farlo bene sopra una corda vuota, molto meglio lo far col secondo, col terzo ditto, ed anche col quarto, su cui bisogna far eser- cizio particolare, perché è il più picciolo de’ suoi fratelli. Null’altro per ora le propongo da studiare, ma basta e avvanza quando ella vuol dir dasseno per la sua parte, come io la dico per parte mia. Mi risponder , se ha ben inteso, quanto qui le ho proposto; ed in-
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