Giuseppe Tartini - Lettere e documenti / Pisma in dokumenti / Letters and Documents - Volume / Knjiga / Volume I

283 LETTERE all’eccelso, lo far con lo svantaggio della sentenza gi seguita in danno de’ suonatori, e vi saranno molto maggiori difficolt di quello che vi siano presentem en te. Se poi non vorr ricorrere all’eccelso, la necessit dell’ordine legale, e il merito della causa rispetto alle ragioni de’ suonatori la obbligar ricorrere ad altro tribunale conveniente, perché siano levati a suonatori inservienti l’Arca gl’impedimenti all’esercitio della loro industria, acciò si possa dire con verit legale, che la tansa non cade sopra i loro salarj. Questo passo inevitabile alla presidenza porta seco tali, e tante difficolt , che quanto è facile e più fondato, cioè il ricorso della presidenza all’eccelso (che può decidere di questo affare indipendentem en te dal Senato, e da qualunque tribunale per sicure istruttione avute), inanziché li suonatori facciano presentare la responsiva alla ducale di s ua e ccellenza cap itani o. Se si concepisca il ricorso della presidenza nella formula di supplica, che le umilia a considerare, la presidenza è al coperto in qualunque caso; perché la formula dice, che le sia prescritta regola per la nuova emergenza, e nulla più. E perché la presidenza in questo affare sia istruita di tutte le particolarit accadute, sappia, che aggravati stabilm en te una volta li suonatori, oltreché questo aggravio può esser accresciuto ad arbitrio di qualunque rappresentante sopra li medesimi, per mas- sima dell’ill ustrissi mo Constantini espressa chiaram en te nella sopraccen n ata conferen- za si andar a poco a poco dilatando e sopra li musici, e sopra li ministri inservienti la Veneranda Arca, quali per ora sono considerati tra gli omessi: non per volont del magistrato de’ deputati alla tansa, quali anzi con nuove, e sempre più premurose lette- re insiste appresso li rispettivi rappresentanti, perché si dilati la tansa sopra qualunque genere di persone sinora omesse e trascurate. Si rassegnano alla presidenza queste fedeli notitie dall’umilissimo servitore Tartini, e si rassegnano in scritto, acciò siano comuni a tutta la presidenza; giacché sfor- tunatam en te non gli è riuscito di comunicarle in voce a ciascuno in particolare, com’era suo debito, perché nelle replicate visite fatte a questo effetto ha trovato molti fuori di citt . Con tutta la umilt immaginabile supplica la presidenza a ricever queste notitie in niuno altro aspetto, se non di pontuale obbedienza alle prime com m issioni da essa rice- vute, e di somma infinita premura perché la presidenza sappia tutto l’occorso in questo interesse, acciò possa accertare le di lei deliberationi.

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