Giuseppe Tartini - Lettere e documenti / Pisma in dokumenti / Letters and Documents - Volume / Knjiga / Volume I
265 LETTERE quel tal fondamento di scienza di armonia, che si ricerca dalla pratica musicale. Se bastasse fisica e geometria sola, vi e al bisogno l’uomo del secolo, ed e lei. Dico di più. Se nelle di lei ricerche musicali ella avesse avuto a’ fianchi un musico, che giustam en te l’avesse informato del vero bisogno dell’arte nostra, certam en te ella avrebbe colto il punto. Mi fa maraviglia, e lo far a tutti i secoli che un uomo bensì il più dotto de’ nostri tempi, ma non musico se non quanto importa un piacere non interessante, abbia versato si profondam en te e sì prossimam en te al vero su que’ principi, che non possono concepirsi se non difficil issi mi a svilupparsi, giacché tanti altri dotti uomini per più secoli si sono a ciò provati con assai maggior interesse, e riuscita molto minore. Percio io la supplico (e meco tutta la professione) d’interessarsi cordialm en te all’intie- ro sviluppo del nostro bisogno, che non e se non in parte quale gli e stato forse rapre- sentato da qualche nostro professore, ma che qui io esporrò sincero e preciso. Noi professori tutti ammettiamo che i principj dell’armonia consistano nell’attual perce- zione de’ rapporti che sono tra li suoni. Ma questo principio fisico e per noi troppo lontano, e non e, ne può esser l’immediato al nostro bisogno, perché e commune a qualunque percezione che si fa in noi per mezzo de’ sensi. Il nostro bisogno consisteva e consiste precisam en te nel ricercare se vi siano, o no in natura fenomeni fisico-sonori, da’ quali imediatam en te, e senza bisogno di formule di scienza si possa dedurre l’ar- monia, la sua natura, e le sue leggi. La ricerca e talm en te ragionevole, che non ammet- te difficoltà ne obbiezione: essendo più ch’evidente che quando vi siano fenomeni tali, noi di nulla più abbisognamo, se non che di seguire, e usare le fisiche leggi di natura. Sia poi qualunque il mezzo che adopra la natura per spiegarsi, e chiaro che di questo noi si dobbiam valere per ottener lo stesso fine ch’essa si propone; e pero e certo che dobbiamo esser fisicam en te sicuri del mezzo, e del fine di natura per ben seguire e usare le sue leggi. Convinto e condotto da questo unicam en te vero principio del no- stro bisogno, credo di aver fatto osservare fin alla evidenza esservi tutti i fenomeni fi- sico-sonori assegnati nel cap ito lo primo, ne’ quali si rileva la loro commune tendenza alla fisico-arm oni ca unità secondo diversi rispetti. I mezzi, e i rispetti sono diversi, ma il fine e uno solo, e questo appunto basta e avanza al nostro bisogno, perché sia stabi- lito fisico fondamento primo dell’armonia sì fattam en te, che se non manca natura, non possa mai crollare, ne mancare la verit del nostro fondamento. Se dunque in forza di tal fondamento ed io, e chiunque e fisicam en te costretto a dover ammettere principio primo questa fisica-arm oni ca unità, che deducendosi da tutti i fenomeni e il vero linguaggio di natura, e la vera spiegazione di sé stessa, si fa chiara la necessità prima dell’arm oni ca proporzionalit , perché non concordando in altri mezzi e rispetti, in questo unico dell’arm oni ca proporzionalit egualm en te che nell’unico fine della fisico-arm oni ca unità concordano tutti i fenomeni fin qui noti, e concordaranno quanti mai se ne possano scoprire ne’ secoli futuri. La cosa e troppo evidente nel feno- meno del terzo suono per poterne mai più dubitare. Se dati due suoni protratti qua- lunque in qual si voglia ragione tra loro fuor che in unisono, o in dupla; dati nella
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