Giuseppe Tartini - Lettere e documenti / Pisma in dokumenti / Letters and Documents - Volume / Knjiga / Volume I
264 dovrebbe esser stimata la più forte dissonanza. Ma jo vorrei pregare il s igno r Tartini di ben esaminare, se l’orecchia, o qualche mal fondato principio piuttosto, lo fa guardare come consonanza tale accordo; e sono ben sicuro che un’orecchia non prevenuta rigetter sempre q ues to accordo come un’insofferibile dissonanza. Temo moltissimo che alcuni pregiudizii non abbiano parte nell’addottare alcuni accordi che oggidì s’adoperano, atteso che la mia teoria degli esponenti non e solam en te fondata nella natura dei suoni e della percezion de’ med esi mi, ma si trova ancora perfettamente d’accordo con la maggior parte delle consonanze e delle dissonanze di cui si servono li musici. Mi sembra inoltre che li musici troppo s’arrestino alla denominazione degli intervalli e che talvolta si dimentichi- no, che non la denominazione degl’intervalli ma il rapporto de’ numeri che esprimono i suoni e ciò che produce l’armonia. Ciò che più mi conferma in q ues to sentimento si e che la bella composizione del s igno r Tartini che si trova doppo la pag ina 160 della sua opera, e che molto lontana sembra dai principii ricevuti nella composizione, conviene maravi- gliosamente con i miei principii: poiché egli non v’impiega altri suoni che quelli i di cui numeri sono divisori dell’esponente 3 · 3 · 5 · 5 moltiplicato p er qualunque potenza del 2, sicché 3 · 3 · 5 · 5 può essere riguardato come esponente di tutta l’opera intera: credo nondimeno che il s igno r Tartini potrebbe renderla molto piu armonica, se la liberasse dal suddetto accordo della sesta superflua, che s’incontra così di sovvente ripetuta. Ardisco di sostenere con la permissione del s igno r Tartini, che li veri principii dell’armonia sono molto sodamente stabiliti, e mi lusingo d’averli posti in tutto il loro lume: devo confessare altresì che sono ancora troppo poco sviluppati, perché possa la composizione riceverne profitto; e non vi sono se non gli più eccellenti compositori i quali essendo superiori alle volgari regole, siano capaci di continuare la teoria con la prattica. ? wb 18 121. Tartini a L. Euler Tra le molte e gravi obbligazioni mie verso il sig no r conte Algarotti pongo in primo luogo quella di aver ottenuto l’esame del mio libro di musica dal piu dotto uomo di Europa, e di dover io per conseguenza arrivar all’onore di scrivergli si per ringraziarlo quanto mai so e posso della sua degnazione, si per supplicarlo di prosegui- re con la stessa bont l’esame di quanto ho considerato dopo la lettura della di lui dot tissi ma disertazione e qui espongo. Accordo primieram en te la somma difficoltà di unire in un solo soggetto tutto il bisogno di fisica, geometria, e musica per stabilire
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