Giuseppe Tartini - Lettere e documenti / Pisma in dokumenti / Letters and Documents - Volume / Knjiga / Volume I

255 LETTERE mi valgo, diversi dal comune linguaggio, ma sempre spiegati. In tal senso possono darsi nel mio trattato paralogismi di parole senza che vi siano nelle cose, e ciò rispetto al linguaggio comune de’ matematici, non mai rispetto al mio linguaggio, insomma intoppo di ordine, non di sostanza. Ma l’intoppo sostanziale è questo. Ella vedr sì nel trattato premesso per l’intelligenza del libro, sì nel secondo e terzo capitolo (tutto ge- nere dimostrativo) che io mi valgo del numero comune aritmetico inteso, e dimostra- to in tutt’altra significazione, che nella comune, in forza di cui, non solo si denomina qualunque linea irrazionale, ma di più si analizza: riducendola al principio primo, e a quello ragione a priori, da cui procede. Indi si scopre chiaramente esservi una scienza dimostrativa finora incognita, inseparabile dall’armonico sistema, e dipendente da un principio di maggior genere di quello, siano i principi noti comuni. V ostra s ignoria ill ustrissi ma esamini a tutto rigore quanto qui le confido riportandolo al mio libro. Se trova che così sia, s’immagini il rumore e contrasto de’ matematici di spirito debole troppo affrontati, che da un miserabile suonator di violino gli siano posti sotto gli oc- chi i principj di questa scienza. È vero, che nel ceto veramente insigne di tali persone, si trovano anco spiriti forti, e amatori del vero; ma ella sa meglio di me esser questi i pochissimi, non i molti. Tuttavia se i pochi saranno persuasi, la cosa avr ottimo fine, e si aggiunger alle altre scienze matematiche ancor questa, che finalmente gli fa onore, e può molto avanzarsi con tempo, e studio. Fatto è, che sebben per secoli sia stata trattata l’armonia da matematici insigni, non si è mai avuto scienza di armonia, ed era impossibile l’averla, perché mancava il più. Ma che questo più sia pubblicato da un suonator di violino, è intoppo di peso infinito. A ragguaglio ho bisogno di difesa e appoggio, ed ella mio carissimo padrone, e per me interessato pensi seriamente a proteggermi. Le umilio i miei profondissimi rispetti, come faccio alla ill ustrissi ma di lei consorte, e sempre più mi rassegno 114. Tartini a G.R. Carli Padova 19 ottobre 1754 Chi fa grazia, e carit , non la fa mai tardi. Anzi son doppiamente obbligato a v o- stra s ignoria ill ustrissi ma, che tra le cose sue gravi, e importanti non perde di vista questa mia che per altro sempre più le raccomando. Se l’esito delle copie non succede con tutta affatto la sollecitudine, nulla importa, e il mio bisogno non è sì stretto. Basta che suc- ceda innanzi l’anno nuovo, se così è possibile. Intanto se o v ostra s ignoria ill ustrissi ma o altri simili a v ostra s ignoria ill ustrissi ma trovano opposizioni o difficolt nel mio sistema mi si faccia il favore di comunicarmelo schiettamente. Ciò importa molto rispetto alla

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