Giuseppe Tartini - Lettere e documenti / Pisma in dokumenti / Letters and Documents - Volume / Knjiga / Volume I
246 mio cuore, e della mia fantasia, Flacci animos, non res et verba sequutus 59 ; di quel poeta dell’uomo, in cui ciascuno ci trova il conto suo, e il cui umore e tenor di vita si conf in certo modo col mio. Il mio fine poi è stato di piacere a coloro, il cui gusto, come è il suo, è quasi il fiore della ragione. E non fa nulla, mi permetter di contraddirle, ch’ella non sia poeta di professione, e che quei versi abbiano solamente cagionato in lei, secondo ch’ella pur dice, quel moto che è di natura e non di studio. Io fo più caso del suo natu- rale, che dello studio di moltissimi che pur hanno il titolo di letterati. Per avere il loro voto avria forse bisognato ricucire insieme in un magro stile dei vecchi centoni; ed io ho piuttosto cercato ne’ miei versi di allargarmi, e ragionar di cose, per esprimer le quali non ci è il frasario poetico bello e fatto. Ben argutamente il Metastasio disse un tratto, paragonando col secento questo nostro secolo, che noi siam passati dalla peste alla care- stia. Moltissimo ho lavorate e rimutate queste mie coserelle, avendo sopra ogni cosa in mente il tenui deducta poemata filo 60 : Ed ecco il perché ella trova differente alcuna delle pistole da quello che le ha vedute tempo fa. Bisognava potare, come ella m’insegna, le sovrabbondanze e le giovanilit ; ella che, per arrivare al colmo della eccellenza nell’arte sua, ha fatto di tante prove e riprove: ratio nunc est, impetus ante fuit 61 . Quel passo di ch’ella mi parla nella epistola al Manfredi mi pareva formare un troppo lungo episodio, ed essere di un registro un po’ troppo alto rispetto al rimanente. Eccogliele da che ella il desidera; Deh che non può l’eredit comune, l’ignoranza nel petto de’ mortali! ben ella al mondo di più mali è seme, che gi non fu d’Agamennone il sogno, delle tenebre figlio e dell’errore, per cui simile a fiamma in verso Troia corse l’oste de’ Greci baldanzosa delle promesse, e del favor di Giove. E la terra gemea sotto il ferrato Piè de’ cavalli e il calpestio de’ fanti, che inondavan le valli, e le campagne. Miseri! che volgea ben altro in mente Giove, e perir dovean ben presto sotto la furia orrenda del possente Ettore, qual ne’ campi di Misia aurata messe del curvo mietitor sotto alla falce. 59 “Flacci animos, non res et verba sequutus” rielaborazione da Quintiliano, Istituzioni oratorie, libro IX. Cfr. BSGRT. 60 “tenui deducta poemata filo” Orazio, Epistole, II 1, 225. Cfr. BSGRT. 61 “et, quod nunc ratio est, impetus ante fuit” Ovidio, Rimedi d'amore, 10. Cfr. BSGR
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