Giuseppe Tartini - Lettere e documenti / Pisma in dokumenti / Letters and Documents - Volume / Knjiga / Volume I

245 LETTERE 107. Tartini a G.B. Martini M o lto rev eren do p ad re p ad rone col endissi mo, la di lei benign issi ma mi ha sollevato dalla maggior afflizione d’animo, che possa mai aversi da un uomo. Confesso di averle fatto torto dubitando, che per la mia negli- genza di non scriverle per tanto tempo e v ostr a riv eren za, e il sig no r d otto r Balbi se ne fossero offesi, e ho imputato a questa cagione per qualche momento la tardanza della sua risposta. È vero che non l’ho creduto mai di cuore, e solam en te ho dubitato. Questo dubbio però è stato più che sufficiente per travagliarmi assai. Ora sia ringraziato Iddio; e l’uno, e l’altro seguir ad essermi buon p ad rone, e a favorirmi. Le replico che da morte, o infermit in poi sarò cost in agosto, e intanto a tempo opportuno (sar appresso a poco in maggio) le mandarò tre libri del trattato di musica, come le scrissi nell’altra mia. Se poi v ostr a riv eren za crede possibile l’esito in coteste parti di qualche libro, oltre li tre suddetti ne manderei una dozzina di più. Ma in ciò ella mi scriva liberam en te il suo sentimento, mentre umiliandole li miei cordial issi mi rispetti, come faccio al degn issi mo sig no r d otto r Balbi, mi rassegno di v ostr a p aternit m olt o rev eren da umil issi mo devot issi mo obb ligatissi mo servitore Giuseppe Tartini Padova li 1 febraro 1754 108. F. Algarotti a Tartini Venezia 12 Febbraio 1754 Al Sig nor Giuseppe Tartini a Padova La cosa di che gli uomini, e massimamente i poeti, sogliono esser più avidi, sono le lodi. E i più dannosi maggior pensiero di accattarle che di meritarle. Io che debbo avere imparato a pesare, non a contare i voti non recito cuiquam - non ubivis, coram quibuslibet 58 . Ben grandissima compiacenza ho avuto alla dolce musica delle sue lodi. Tutto il mio studio è stato di venire formando uno stile accomodato alle modificazioni del 58 “nec recito cuiquam nisi amicis, idque coactus / non ubivis coramve quibuslibet" Orazio, Sermoni, I 4, 73-74. Cfr. BSGRT.

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