Giuseppe Tartini - Lettere e documenti / Pisma in dokumenti / Letters and Documents - Volume / Knjiga / Volume I
243 LETTERE non facendone conto, è segno che v ostr a riv eren za la stima una cosa indifferente per sé, e nulla influente al bisogno. Ma non s’inganni. La cosa è per sé grande, e grandissima, e tut- to influisce al bisogno, perch’è una dimostratione fisica della natura armonica del circolo, e dimostratione tale, che per sé sola forma la nostra scienza musicale intiera. Le dico dunque in precisione, che nel circolo diviso secondo la sua natura vi è tutto il sistema consonante di terza maggiore, tutto il sistema consonante di terza mi- nore, tutto il sistema delle dissonanze col loro apparecchio, e risoluzione; tutti li generi, diatonico, cromatico, enharmonico; e quanti di più vi possa esser per formar la scienza compitamente, e dimostrativamente. Così è, e molto di più di quello io dico. Ma se così è in forza del solo circolo, domandarò a v ostr a riv eren za in specie come possa separarsi il terzo suono dal circolo, se tanto il circolo, quanto il terzo suono sono li fondamenti del sistema musicale, uno dimostrativo, l’altro fisico? Dico di più, che se v ostr a riv eren za vedesse il sistema dedotto, in di cui forza potrebbe conoscere a maraviglia la identit de’ due principj, fisico, e dimostrativo, sarebbe il primo a darmi ragione. Insomma il circolo è senza proportione più nostro, che de’ geometri. Essendo io quel cieco, che ha trovato il ferro di cavallo, perché lo dimostro radice armonica, e perché trovo in esso tutta affatto la nostra musica, e molto di più del nostro uso, e bisogno, non so intendere, come mai si possa separare dal fisico armonico, di cui è legge, e radice in qualunque senso. Mi si faccia dunque il favore per questa ultima volta d’internarsi nella materia più di quello si è fatto sinora, e supplire alla mia inabilit di spiegarmi con la loro riflessione, e attuatione, mentre umiliando ad ambidue li miei osseq uiosissi mi rispetti, mi rassegno sempre più di v ostr a riv eren za um ilissi mo devot issi mo obl igatissi mo servitore Giuseppe Tartini Padova il primo decembre 1752 106. Tartini a G.B. Martini [fuori:] Al M o lto Rev eren do P ad re P ad rone Col endissi mo Il P ad re Gio vanni Battista Martini M aest ro di Capella in S an Franc esc o di Bologna franca per Venezia
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