Giuseppe Tartini - Lettere e documenti / Pisma in dokumenti / Letters and Documents - Volume / Knjiga / Volume I
233 LETTERE terzo suono è la prima unit fisica affatto diversa, e in fatto diverso modo risultante dal suono di Gsolreut corda sonora, è cosa per sé evidente, e fuori di qualunque contrasto, che da tal unit deve cominciare la serie del terzo suono. Qual serie non è serie in sé stessa, perché il terzo suono è sempre quello, et è sempre uno. Ma è serie relativa, cioè 1/2 terzo suono, relativo alla ragione fisico-sonora di 1/2 1/3; 1/2 terzo suono relativo alla ragione fisico-sonora 1/3 1/4 etc . in infinito. Né questo terzo suono è comparabile a termine alcuno della serie armonica, fisico-sonora, perché un solo termine non pro- duce né può produrre terzo suono. Ma bisogna compararlo, o sia riferirlo alla serie delle ragioni armoniche fisico-sonore, perché da queste procede, e non dalli termini separati della serie. Ora vedano, che così essendo fisicam en te il loro paragrafo nulla ha che fare in tal caso. Questo è quanto posso, e devo dirgli in risposta. Ma replico di nuovo, e poi di nuovo (che non so quante volte finora ho replicato questa propositione). Se si pretende poter separare il fisico dal dimostrativo nella mia disertatione, si getta il tempo, e la fa- tica. Se io vorrò tenergli dietro nell’attendere alle loro questioni fisiche, moltiplicaremo enti in infinito, deviaremo continuam en te dal proposito, e nulla infine concluderemo. Piaccia pur a Dio, che così non sia; ma lo temo con troppa ragione. Se ho da dir il vero mia sentimento, finora non è stato rilevato nell’esame lo spirito del sistema. È tutt’altro in sostanza di quello si fa comparire nel prendere in vista le cose dislegate. Qualunque di tutte quelle, sopra cui finora si è versato, è legata con tutte le altre. E quando, con internarvisi un poco più, si cercasse di vederle tutte assieme per comprensione, allora si vedrebbe evidentem en te, che o tutte sono vere, o tutte sono false tanto fisicam en te, quanto dimostrativam en te. Io gli accenno il vero bisogno: pronto peraltro a seguirli dove, e come mi vogliono condurre. Umilio ad ambedue li miei osseq uiosissi mi rispetti, e mi rassegno di v ostr a riv eren za um ilissi mo devot issi mo obl igatissi mo servitore Giuseppe Tartini Padova li 8 settembre 1752 102. Tartini a G.B. Martini M o lto rev eren do p ad re p ad rone col endissi mo, finalm en te dalla ultima di v ostr a riv eren za ho capito intieram en te, che non s’in- tendiamo. Lo dubitavo, ma ora son certo. Trovato il male, si trova il rimedio; ma e v ostr a riv eren za, e lo stimat issi mo sig no r d otto r Balbi si ricordino bene, e avertano esser più che necessaria nel caso presente la precisione de’ termini, e delle cose; e la memoria per ri-
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