Giuseppe Tartini - Lettere e documenti / Pisma in dokumenti / Letters and Documents - Volume / Knjiga / Volume I
219 LETTERE “La dimostrazione del principio dell’armonia”. Consiste questo nel toccarsi d’una corda sonora in modo che dia un suono notabilmente sensibile. Questo suono eccitato che ha ne rende tosto due altri prodotti nell’aria, cioè la 12 esim a, e la 17 esim a del suono risvegliato. Se dunque la natura vuole, che questa corda eccittato il suo suono produca i mentovati altri due, ogni corda dovr così fare; e però quando v ostra s ignoria m olto ill ustr e tocca le sue due corde contemporaneamente non so vedere, come ogn’una di loro non debba ciò fare, che fa la corda nello sperimento dell’Accademia francese; e quindi come in vece di un terzo suono non si debbano udire altri quattro suoni prodotti, i quali dovrebbero essere le due 12 esim e e le due 17 esim e di ciascuna corda, il che nello sperimento di lei non accade; anzi accade che si svegli un suono differente affatto da questi. Per esempio: & ww w www? ? w w wB B w w w# B w& w# w E C E suono C terzo suono + 1· 2· 3· 1· 12· 17· 1· 12· 17· Figura II Fig. III Fig. IV Fig. V Sistema dell’Accademia di Parigi Lo stesso esempio ridutto nelle corde gravi p er maggior comodo etc. + corda fondamentale segnata 1·, la corda 2· è la 12· , e la corda 3· è la 17· della fondamentale a a a a a a a a La 12· dell’antecedente ridotta e considerata come fondamentale con le sue 12· e 17· La 17· dell’antecedente ridotta e considerata come fondamentale con le sue 12· e 17· nella figura II qui sopra posta toccando le corde E. C. contemporaneamente si risveglia la quinta sotto la corda grave, cioè un Gsolreut nella chiave del violino. Questo esempio per maggiore chiarezza di ciò che segue si riduce nella figura III alla chiave del basso, dove il terzo suono viene similmente espresso in un Gsolreut due ottave più grave. Nella fig. IV posta la chiave di contralto se si toccasse il Dlasolre si eccitarebbero un Alamire di lui 12 esim a, ed un Ffaut# di lui 17 esim a secondo l’esperimento dei francesi. Similmente nella fig. V alla chiave di violino se si toccasse il Bfa mi si risveglierebbero un FaFfaut # di lui 12 esim a, ed un Dlasolre di lui 17 esim a secondo lo stesso sperimento del francesi. Ora queste due corde toccate assieme nel suo sperimento non risvegliano veruna di queste duodecime né di queste decimesettime, ma un Gsolreut, quinta sotto sotto il Dlasolre corda più grave delle due toccate. Vale a dire niun suono si risveglia, poste le condizioni dello sperimento francese, e se ne risveglia uno da questi quattro totalmente diverso. Da qui ne viene, che potria dubbitarsi dell’uno, o dell’altro sperimento, se non vogliam dire essere nelle sue operazioni la natura incostante. Quando più tosto non si voglia sospettare d’alcuna accidentalit a noi ignota, la quale renda lo sperimento insufficiente a fare la figura di principio stabile, mancandogli almeno la propriet di quel consenso ch’esso dovria avere con gli altri principij. Ne vale il dire, che le corde nello sperimento di v ostra s ignoria m olto ill ustr e varieranno forse, poiché toccate con- temporaneamente, per ciò dalle condizioni volute dalla natura a produrre l’effetto dello sperimento francese; imperoché non altra condizione vi si ricerca, se non ch’esse corde sieno toccate. E qual condizione si ricerca in una corda tesa per sonare l’Alamire, se n on
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