Giuseppe Tartini - Lettere e documenti / Pisma in dokumenti / Letters and Documents - Volume / Knjiga / Volume I
206 questo grave affare in mano di quelle tali due persone, che se io me le volessi formare a modo mio, non saprei nemeno arrivare a formarle tanto atte al presente bisogno. Questa è la mia consolatione, veram en te grand issi ma, e in gratia di questa, aspetto con patienza. Le umilio li miei rispetti, come faccio all’ill ustrissi mo sig no r d otto r Balbi e mi rassegno sempre più di v ost ra riv eren za um ilissi mo devot issi mo obbl igatissi mo servitore Giuseppe Tartini Padova li 4 febraro 1752 88. Tartini a G.B. Martini [fuori:] Al M o lto Rev eren do P ad rone Col endissi mo Il P ad re Gio vanni Batt ist a Martini M aest ro di Capella in S an Franc esc o di Bologna franca per Venezia [dentro:] Scrissi a v ostra r iverenza tre settimane sono un’altra mia, in cui la prega- vo di darmi mano (come si può) alla speditione di quaranta libre di cioccolata, che per gratia di Dio è ottima, da doversi dividere tra ella e il degn issi mo sig no r d otto r Balbi, e le scrissi anco la ragione, per cui le domando aiuto in questo affare, et è che non si può spedir per Venetia senza pagar di datio altretanto quanto vale la cioccolata. V ostra r iverenza dunque è pregata di nuovo di questo aiuto, ricordandole, come le scrissi nell’altra mia, che tra noi deve correre una vera confidenza, e niun risguardo, o riserva. Anzi a questo proposito devo dirle che considerando io avicinarsi l’anno, da che il mio trattato 53 è costì, né vedendone il fine, deduco, che o il trattato è un fanatismo o il trattato è tal men te oscuro, che non si può intendere, o il trattato non conclude la verit , che si propone. Et io non pensarò mai, che ciò succeda per mancanza di volont di due tali padro- ni miei, che per loro bont mi amano tanto. Ora dovendosi tra noi parlare sinceram en te, si assicuri v ostra r iverenza e il sig no r d otto r Balbi sopra la mia coscienza, e il mio onore, che qualunque cosa, che loro due concludano, e decidano, non solo non è capace di offendermi, e darmi dolore e mortificazione, ma anzi mi obbliga maggiorm en te verso di loro, essendo io certissimo di due cose: una, che loro giudicaranno per testa e per cuore come veram en te intendono; l’altra, che io in questa impresa non ho altra passione, che la 53 Si riferisce a una redazione del testo del Trattato di musica secondo la vera scienza dell’armonia che fu dato in luce nel 1754.
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