Giuseppe Tartini - Lettere e documenti / Pisma in dokumenti / Letters and Documents - Volume / Knjiga / Volume I

205 LETTERE 87. Tartini a G.B. Martini [fuori:] Al M o lto Rev eren do P ad rone Col endissi mo Il Padre Giovanni Batt ist a Martini M aest ro di Capella in S an Franc esc o di Bologna franca per Venezia [dentro:] M ol to rev eren do p ad re p ad rone col endissi mo, verso li ultimi di genaro ho ricevuto una benign issi ma di v ost ra riv eren za, in cui mi prometteva di assumere il trattato (assieme con il sig no r d otto r Balbi) per compirne l’esame. E mi dava la notitia della morte del sig no r Girolamo Laurenti seguita nel giorno di Natale. Io non le ho risposto perché mi lusingavo di mandar la mia risposta accompagnata da quaranta libre di cioccolata apparrecchiata sino dalli primi di gena- ro. Ma con mio dispiacere devo dirle di non aver trovato ancora incontro opportuno di addrizzargliela, perché per Venetia assolutam en te non si può, se non pagando tanto di datio, quanto importa più della met della cioccolata. Bisogna dunque attendere qualche incontro particolare, e questo (per quanta diligenza io abbia usata) sinora non mi è capitato. In tal caso (con la vera confidenza, che deve correre tra noi) v ostra r iverenza deve aiutarmi, e concorrere con me alla facilit della speditione, dandomi aviso, se per buona sorte qualche persona bolognese (sicura e di lei amica) venga qui, o dandomi qualche altro lume e addrizzo per tal effetto. Intanto io continuarò qui le mie diligenze, ma troppo mi preme, che questo tramezzo le arrivi più presto sia possibile, e però sono inquiet issi mo in questo particolare. Ella dunque mi aiuti dalla sua parte, sino che mi aiuto dalla mia. La ringratio della notitia datami della morte del Laurenti, 52 perché seben mi duole assai della perdita di un uomo, che faceva onor grand issi mo e reputatione somma al nostro mestiere, e ch’era mio buon padrone, non- dimeno, giachè Iddio l’h voluto, ho avuto a grado il saperlo per pregar Iddio per lui, e farlo pregare da altri migliori di me. Circa poi il mio interesse, ch’è l’essame, v ostra r iverenza può imaginarsi, ch’è molto tempo, che lo vorrei compito, e in conseguenza non posso negarle la mia impatienza grand issi ma. Tuttavia mi accomodo al mio dove- re, ch’è di non aggravare più del bisogno due persone occupate ma solam en te rinuovo con sempre maggior premura le mie preghiere, perché si arrivi una volta al fine. So ben issi mo, l’ho predetto, che inanzi di decidere intieram en te (si tratta di troppo) mol- te e somme difficolt dovremo incontrare, e spianare. Ma la mia mortificatione si è, che sinora non si è cominciato a proporne né pur una sola di quelle, che io chiamo vere difficolt . Peraltro la mia consolatione (sempre stabile e fondata) si è di aver posto 52 Il compositore e violinista Girolamo Nicolò Laurenti (1678-1751) fu violinista a San Petronio in Bologna, dove sostituì il padre. Perti gli affidò l’incarico di direzione dell’orchestra di San Petronio nel 1734. M. Talbot e E. Careri, “Laurenti”, Ng.

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