Giuseppe Tartini - Lettere e documenti / Pisma in dokumenti / Letters and Documents - Volume / Knjiga / Volume I
191 LETTERE difficolt , acciò io parim en ti per lettera mi spieghi meglio. Se nella copia, che le mando del trattato, ella trova qualche errore, abbia pazienza. Molti io ne ho emendati, ma tra tanti che ve n’erano, è facile che qualcheduno mi sia sfuggito dall’occhio. È poi super- fluo, che io la prevenga, pregandola di non scuotersi a tal mia propositione, provata con tal mezzo. Io son talm en te persuaso, e convinto della verit della medesima, che mi sia impossibile il dubitarne. E solam en te posso dubitare di non aver saputo condurre la cosa al suo fine con giusto metodo geom etric o e che vi sia qualche lacuna. Ma in tal caso m’impegno di poter supplire a qualunque mancanza, e m’impegno con fondamento. Solam en te la prego nelle difficolt , che possono occorrere, di spiegarsi meco in modo che io la possa intendere. E però non con algebra certam en te, perché io nulla ne so affat- to; con la geometria comune piuttosto, perché tanto quanto posso arrivarvi. Insomma bisogna ch’ella ben concepisca, che io non posso ascendere, ma ch’ella è quello che deve discendere. È facile, che le venga curiosit di sapere, per qual ragione io non abbia vo- luto far essaminare questa propositione qui in Padova, né la voglia essaminata dal p ad re Riccati costì. Le dico, che qui in Padova non ho di chi regionevolm en te fidarmi, e la cagione (purtroppo grave) la sapr a suo tempo da me in voce, perché non è da fidare alla carta. Non la voglio (almeno per ora) essaminata dal p ad re Riccati perché in di lui mani dovr arrivare a suo tempo per l’essame la scienza intera fisico-armonica, di cui la pre- sente propositione è una parte talm en te separabile che questa può esser falsa senza niun pregiudicio della verit della scienza intera. Le parti sostantiali intrinseche e constitutive della scienza sono gi state qui essaminate, e nulla affatto si è trovato di falso. L’essame seguito non mi basta, perché all’essaminatore ho nascosto ad arte le conseguenze, e co- rollari della scienza, e così dovevo fare prudentem en te. Quando sar mandata al p ad re Riccati, vi saranno tutte le dedutioni, e gli sar mandata intiera. Ma intanto non voglio pregiudicare alla verit della medesima, con l’anticipatione di una propositione, che da una parte non si può negare, che non dipenda intieram en te dalla scienza suddetta, ma dall’altra è talm en te ardita, e talm en te fuori del sentimento umano, che ci vuole uno spirito molto forte, e prudente per non giudicar pazzo dichiarato chi la propone. In tal caso non voglio dare una tal prova al p ad re Riccati 50 , e senza farle corte, a gloria di Dio ella è il solo uomo a me noto, che possa reggere a tal prova. Ho detto tutto. Le umilio li miei osseq uiosissi mi rispetti uniti a quelli di mia moglie, e mi rassegno sempre più di v ostra s ignoria ill ustrissi ma um ilissi mo devot issi mo obl igatissi mo servitore Giuseppe Tartini Padova li 27 aprile 1751 50 Vincenzo Riccati (1707-1775), matematico trevigiano. Cfr. Bagni, 1997: pp. 61-65.
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