Giuseppe Tartini - Lettere e documenti / Pisma in dokumenti / Letters and Documents - Volume / Knjiga / Volume I

185 LETTERE Quando non vi sia la buona ventura di qualche occasione particolare che mi ri- sparmi la spesa del porto, nonostante il mio bisogno è tale, che devo supplicarla dell’ad- drizzo della medesima per condotta: costi ciò che vuole. Mi faccia dunque volentieri questa per me somma gratia, e di nuovo le domando scusa, e perdono di essermi presa seco lei tal sorte di confidenza. La dirigga al sig no r Sartori, in di cui mano pagarò l’im- porto della tela e della condotta. Mi continui il suo amore e padronanza, e umiliandole li miei osseq uiosissi mi rispetti mi rassegno sempre più del sig no r conte mio p ad rone e sig no re um ilissi mo devot issi mo obb ligatis simo servitore Giuseppe Tartini Padova li 13 agosto 1750 71. Tartini a F. Algarotti Sig nor conte mio signore e padrone veneratissimo, è difficile che da molti secoli sia stato trattato un affare letterario di eguale impor- tanza, com’è questo, di cui scrivo presentemente al signor conte mio padrone. Ch’ella lo debba assumere, e che io debba porlo in di lei mani, è premura e comando del doge nostro ser enissi mo, con cui sopra questo affare si è tenuto nella settimana scorsa stretto consiglio in Fiesso, dov’egli ancora si trova, e dove con frequenza ha fatto onorata men- zione della di lei degnissima persona, compiacendosi di darle occasione col fatto presen- te di farle conoscer la somma stima che ha di ella in riguardo alle doti singolari del di lei animo e ingegno. Questo basterebbe, perch’ella di buona voglia assentisse alla premura del ser enissi mo, di cui commissione e sentimento le scrivo. Ma la forza cresce a dismisura quando le dica, che per consiglio del ser enissi mo e per la importanza della cosa, questo affare è diretto alla gloria di codesto sovrano a cui si vuol dedicare, perch’è degno di lui solo; e dico lui solo, perché distinto affatto dagli altri non solamente in tante cose, che per sé pubblicamente parlano e risplendono, ma singolarmente nella coltura d’ingegno, e nel favore che presta alle scienze. Ecco dunque una delle più singolari combinationi, che possano accadere opportunamente nelle umane cose; et è, che si trovi un tal sovra- no nel secolo presente; che in tal tempo si scopra, quanto si è cercato inutilmente per migliaia di anni; che io di lei servo sia l’autore di tal scoperta, ch’ella mio cordialissimo padrone sia attualmente apresso cotesto sovrano, e che il doge nostro ser enissi mo, fau- tore anch’egli delle scienze, savio quanto ella sa ne’ consigli, di lei stimatore infinito, di me padrone clementissimo, a me comandi tal direttione, e non altra, e ad ella per mio mezzo faccia consapevoli le sue distintissime premure sopra questo affare.

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