Giuseppe Tartini - Lettere e documenti / Pisma in dokumenti / Letters and Documents - Volume / Knjiga / Volume I
154 38. Tartini a G.B. Martini [fuori:] Al M o lto Rev eren do P ad rone Col endissi mo Il P ad re Gio vanni Batt ist a Martini M aest ro di Capella in S an Franc esc o Bologna [dentro:] Ho ricevuto la sporta dal consaputo uomo, per cui le rendo infinit a- men te grazie e sempre maggiori si fanno le mie obligazioni presso v ostra r iverenza . Dal sig no r d o n Angelo per ordine del sig no r d o n Antonio le sar pagato subito il compimento della spesa, in ordine a cui devo dirle con tutta verit , che il sig no r d o n Angelo ha avuto ordine di pagarle quanto v ostra r iverenza gli avesse domandato, e non paoli 15, e baiocchi 7 solam en te. Al sig no r d o n Antonio gi è consegnata la sacchetta, onde in ordine a ciò non ho se non a ringraziarla sempre più. Starò in appresso attenden- do per di lei mezzo li comandi di sua ecc ellen za il sig no r conte Cornelio circa il giorno della partenza per costì del nostro sig no r Paolino, supponendo io per altro, che gli si lasciar compir interam en te il mese. A sua ecc ellen za la suplico di umiliare li miei osse- q uiosissi mi rispetti, e bacciando a v ostra r iverenza le sacre mani, mi protesto sempre più di v ostra r iverenza devot issi mo obl igatissi mo servitore Giuseppe Tartini 39. Tartini a Ferdinando degli Obizzi Eccellenza, dal sig no r kaval ie re Eduardo Walpol molti anni sono ebbi il cortese e vantaggioso invito di andar seco lui in Londra. Determinatomi per il no, mi riccordo che da un con- fidente del suddetto kav alie re fui giudicato per pazzo solenne. Se io dunque mi determi- no per lo stesso no con la ecc ellen za v ost ra, andarò esente dal secondo uniforme giudicio? Ma nulla o poco del primo, infinitam en te importandomi del secondo giudice, ch’è la ecc ellen za v ost ra, giudice che si degna di amarmi e di essermi benign issi mo padrone, dirò al secondo la ragione del mio no, che non ho creduto mio debito dire al primo. Ho moglie uniforme di sentimento, e non ho figli. Siamo content issi mi del nostro stato, e se vi è in noi qualche desiderio, non è per il dippiù. La idea poi di quel bene, che ciascuno si forma a suo modo, formata gi in me da tanti anni, stabilita, e fatta più che natura,
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