Giuseppe Tartini - Lettere e documenti / Pisma in dokumenti / Letters and Documents - Volume / Knjiga / Volume I
134 18. Tartini a G.B. Martini [fuori:] Al M o lto Rev eren do P ad rone Col endissi mo Il P ad re Gio vanni Batt ist a Martini M aest ro di Capella in S an Franc esc o di Bologna franca per Venezia [dentro:] M olt o rev erend o p ad re p adr one col endissim o, conforme alla promessa fatta in altra mia, do avviso a v ostra r iverenza , come il paggio di s ua e ccellenza ambasciator di Spagna è ritornato qui a prender da me lezione per il violino, onde son presentem en te, e sarò sino a luglio con sei scolari. Quanto scrissi allora a v ostra r iverenza , tanto confermo presentem en te, cioè che ogni uno di più delli sei è di pregiudizio a sé, a me, e agli altri, e che mi riesce impossibile l’attendergli come devo, perché il tempo non mi basta. Io son qui (dopo questa confessione) a far tutto ciò, che v ostra r iverenza e il sig no r conte Pepoli mi comandano. Ma per comandarmi prendano la misura da ciò che sono per dirle. Ho somma infinita premura di aver un bolognese di abilit alla mia scuola, e sebbene non ho mai avuto né avrò parzialit per li miei scolari, non so però cosa mi succeder con cotesto destinatomi. Supposto ciò, come vero, è meglio, che mi si mandi in tempo che io mi possa slegare, non presentem en te, che son legato affatto; con questo di più, che avendo io tempo di assistergli a mio modo, si abbrevier anco il tempo, della sua dimora appresso di me, e quanto non si potr fare adesso per esempio in un mese, si far allora in una settimana. Questo è quanto con sincerit di christiano le posso dire, e sopra questo il kava- liere, e v ostra r iverenza prendano regola, e mi comandino, avvisandomi subito di quanto risolvono per mia quiete, acciò se si uniscono nella mia opinione, possa dargli intanto un buon consiglio, e se vogliono mandarmelo, io possa dargli notizia di quanto si richieder per tutte le spese. Dura ancora la cattiva influenza dello stampatore di Olanda, e lettere né altri avvisi di sorte non si vedono. V ostra r iverenza faccia una cosa che giover a lei, e forse anco a me. Gli scriva un’altra volta sola, e nella sua lettera accenni il dispiacere suo e mio ancora di non veder da lui rispostané sopra il suo né il mio interesse. Dica che lei ha scritto a me per saperne nuova, e che io gli ho risposto che dopo tanti mesi, da che gli ho mandato le mie composizioni, non ho nemen veduto accusa della ricevuta. Faccia v ostra r iverenza questa ultima prova, e stiamo a vedere cosa ne viene. Intanto unito al sig no r d o n Antonio, le umilio li miei osseq uiosissi mi rispetti, e mi rassegno sempre più di v ostra r iverenza um ilissi mo devot issi mo obl igatissi mo servitore Giuseppe Tartini Padoa li 16 genaro 1739
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