Giuseppe Tartini - Lettere e documenti / Pisma in dokumenti / Letters and Documents - Volume / Knjiga / Volume I

124 6. Tartini a G.B. Martini Molto rev eren do p ad re p ad rone col endissi mo, si sar maravigliata v ostra p aternità m o lto rev eren da di non aver mai ricevuta ri- sposta alla ultima sua compit issi ma che ricevei avanti la quaresima. Non le ho risposto perché sinora son stato e son attualm en te occupato nello scrivere per metter in stampa dodeci sonate a solo, 9 non per mia volont , ma forzato da una cattiva azione fattami da uno stampatore olandese. 10 Ciò però non fa al nostro proposito, e solamente le dico la caggione della mia tardanza, acciò non creda mai che io mi dimentichi della mia obliga- zione. Ora per non perder la preziosa occasione del ritorno del p ad re m aest ro Azzoguidi, per cui tutti noi ringraziamo Iddio di vero cuore per avercelo fatto sentire in pulpito, e per cui strettissimo conto renderem m o a Dio, se non si approfittiamo distintam en te delle sue prediche, le scrivo in fretta bensì, ma per spiegarmi bene, e dirle, che mi dispiace infinita- m en te di sentire che v ostra r iverenza abbia parlato con il sig no r m aest ro Perti, e con gl’altri che mi ha nominati sopra le mie frascherie. Se io potessi, verrei costì per aver scuola da loro, e Dio sa se intendo di dir ciò di vero verissimo cuore, né qualche osservazione che io ho fatta in teorica mi rende più dotto o abbastanza dotto per quella prattica di cui ne ho tanto bisogno, e che impararei qual principiante dalle persone ch’ella mi ha nomina- te. Sicché il parlar con loro di me è un mettermi in ridicolo affatto, e se ho coraggio di sopportare, che alcuno si rida di me, perch’è giusto, e lo merito, non ho però coraggio di sopportare di esser posto in vista qual uomo virtuoso, perché non lo sono, e chi mi crede s’inganna. Mi raccomando perciò a v ostra r iverenza acciò mi perdoni questa mortifica- zione di farmi fare appresso persone tali una così per me inconveniente figura. Ciò che le dissi dal principio, le dico di nuovo. Se nelle mie osservazioni vi è o vi sar qualche cosa, che valga per v ostra r iverenza e per quella sorte di studio ch’ella fa, è padrone di valersene quanto le pare e piace. Se non vi è o non vi sar cos’alcuna di buono, restino almeno le mie miserie sepolte nella sua camera, di dove non vorrei che uscissero mai. Con questa condizione son pronto a seguitare quanto io ho seco principiato, a rispondere a tutte le difficolt , ch’ella è per farmi, et a farle vedere ancora in che consista la prattica delli due intervalli consonanti, quali si maneggiano attualm en te nella nostra musica prattica, onde non sono né di più né nuovi, ma dico che non sono conosciuti per consonanti, né cono- sciuti nella forza della loro giusta intonazione per diffetto dell’accordatura del cembalo. S’ella vuol poi proporre alli suddetti sig no ri maestri le mie difficolt , le mie osservazioni 9 Sonate a Violino e violoncello o cimbalo. Dedicate a Sua Eccellenza il Signor Girolamo Ascanio Giustiniani da Giuseppe Tartini. Opera prima. Amsterdam. Spesa di Michele Carlo Le Cène . Cfr. Brainard, 1975: pp. 35-36. 10 Il riferimento è alle 6 sonate pubblicate senza il consenso dell’autore da Witvogel ad Amsterdam nel 1732. Su questo episodio Cfr. Durante, 2007: pp. 181-182 e Viverit, 2004: p. 22. Lo “stampatore olandese” è Michel-Charles Le Cène.

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=