Giuseppe Tartini - Lettere e documenti / Pisma in dokumenti / Letters and Documents - Volume / Knjiga / Volume I

122 medema scala. E insom m a si troveranno cento altre cose indicanti le nostre miserie, quali si vedono espresse in questa scala & ? w w w w w w w w w w w w w w wn w w# w 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 s e t t i m a c o n s o n a n t e i n t o n a z i o n e v a r i a ottava quinta quarta terza maggiore terza minore seconda maggiore seconda minore tuono frà tuono frà tuono frà tuono frà tuono frà tuono frà tuono frà tuono frà semituono frà semituono frà 2 · 1 3 · 2 4 · 3 5 · 4 6 · 5 7 · 6 8 · 7 9 · 8 10 · 9 11 · 10 12 · 11 13 · 12 14 · 13 15 · 14 16 · 15 17 · 16 18 · 17 1) L’ordine della progressione armonica si trova fatto dalla natura prima che dall’arte nelle trombe da fiato, nelli corni da caccia e nella tromba marina. 2) L’ordine del numero prova e dimostra la necessit della medema progressione. 3) Si deve considerare il numero come geometrico almeno nella sua radice, ch’è la dupla, perché infatti la natura non fa altro che raddoppiare, o moltiplicare la dupla, dividendo poi armonicam en te la medema, dov’è divisibile. 4) Perciò la prima dupla è indivisibile, perché tra 1, e 2 non vi cade altro numero. Divisibile è la 2da dupla tra 2 e 4, perché in mezo vi è 3, che col 2 fa una quinta, con il 4 una quarta, cioè la prima, sesquialtera, la seconda sesquiterza. Più divisibile è la 3za dupla tra 4, e 8, ca- dendovi in mezo li numeri 5, 6, 7; 4 e 5 sesquiquarta, o 3za maggiore, 5 e 6, sesquiquinta, o terza minore, 6 e 7 sesquisesta, 7 e 8 sesquisettima, ambidue vere e legitime consonanze non conosciute né da Greci, né da Latini, e molto meno da quegli italiani, che si sono riportati alla istituzione greca. La natura non fa cos’alcuna di superfluo, o di mancante. Se le suddette due proporzioni ultime vi sono in tutti tre gli strumenti accennati di sopra, cioè fatti dalla natura, o dove almeno la natura opera sola, dunque non sono superflue ma necessarie; e se ogni cosa, che perfettam en te incominci, deve perfettam en te finire ancora, cominciando la natura la sua progressione nella dupla ch’è perfett issi ma di tutte le propor- zioni, dovr dunque terminare tutte le sue proporzioni nella medema dupla. Sicché non nel numero senario, come dice il Zarlino, 8 ma nell’ottonario compir la sua divisione, e così sar vero, che tra il 4 e l’8 non vi sar cos’alcuna che manchi; il che non era gi vero nel 6, perché tra 4 e 6 non vi è dupla ma sesquialtera. Più divisibile ancora è la 4rta dupla tra 8 e 16, cadendovi li numeri 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15. Da quest’ultima divisione si conosce evidentem en te la nostra scala esser mancante di un termine, perché dove la nostra scala è composta di otto termini, e sette gradi, o distanze, la fatta dalla natura è di nove termini, e otto distanze, o gradi. Vi è di più molta diversit nelle proporzioni stesse, perché nel terzo 8 Cfr. Claude V. Palisca, “Zarlino, Gioseffo”, in Ng.

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=