Lungo i passi di una vita

21 - Gli artisti d'Europa a Praga

In quegli anni ci fu un evento così importante da richiamare a Praga tutti i maggiori artisti d'Europa. Nei primi giorni di settembre del 1723 gli Imperatori Carlo VI e la moglie Maria Cristina furono incoronati re e regina di Boemia con solenni celebrazioni. Il conte Franz Ferdinand Kinsky, cancelliere delle corte boema, assunse Tartini che lasciò temporaneamente il suo impiego presso l’Orchestra del Santo di Padova. La scelta di Tartini di lasciare l'Italia per Praga fu motivata sicuramente dal prestigio che derivava da tale soggiorno oltre che da uno stipendio interessante. Nel 1726 Tartini e Vandini decisero di tornare in Italia a causa del clima avverso della Boemia che aveva causato al primo problemi di salute. Da lì in avanti Tartini rifiutò tutti i più lucrosi e prestigiosi inviti di recarsi all'estero, preferendo rimanere al Santo a Padova.


Lettere e documenti

Tartini da Praga al fratello Domenico.
Signor fratello carissimo
Praga li 10 Agosto 1725
Rispondo a due vostre, dalle quali hò inteso con mio estremo dolore le vostre miserie. Io non sò più né che dire né che fare se non voltarmi a dominidio, e pregando che aiuti tutti noi e aiuti me ancora niente meno bisognoso di voi altri, perché volendomi ostinare in riguardo di aiutarvi à star qui, dove l’aria e li cibi e le genti mi sono tanto contrarie, vedo evidentemente che non posso vivere che per poco tempo e essendomi ridotto così pieno di malanni, che sono forzato a star sempre con li medicamenti in mano, e quello ch’è peggio, senza profitto. Se sono qui, non son buono né per voi né per me, onde son risolut[issi]mo tornar in Italia più presto che posso, perché fratello caro, la pelle preme più della borsa. Se Iddio mi avesse concesso salute, ero sicuro di liberarvi in pochi anni dà tutte le vostre miserie; dio non vuole per nostro castigo, non so cosa fare. E quello ch’è peggio, è, che non vedo profitto alcuno del durare, perché me ne và tanto in medicine, che qui sono carissime, che è uno stupore e una pietà che fà dà piangere, perché non per questo sto meglio. Sicché io son forzato a tornar in Itala à mio dispetto. Se in Italia, dandomi dio la salute di nuovo, come spero per il clima, io guadagnerò come vostro farlo, state sicuro che non vi abbandonerò mai né voi, né le vostre creature, né li fratelli. ...